Kundun (1997) in streaming su altadefinizione Nel 1937 in Tibet un bambino proveniente da una modesta famiglia viene riconosciuto come quattordicesima incarnazione del Dalai Lama. Passa il tempo e si arriva al 1950, il ragazzo ha ormai quindici anni e diventa testimone dell'invasione del suo paese da parte dell'esercito cinese guidato da Mao Tse Tung. Tenzin Gyatso, così si chiama il ragazzo lancia un appello che, però, rimane inascoltato in Occidente. Non gli rimane che andarsene in esilio in India.
Com'erano "L'ultima tentazione" e, alla loro maniera visionaria e singhiozzata, le saghe "italoamericane" di Scorsese, anche "Kundun" ha l'andamento austero e dubbioso di una predestinazione, di una maturazione. Non urlato e scandito dal furore, ma controllato da un'armonia maestosa e continua, non è per questo meno visionario. Non tessitura delle apparenze (come quella che stritola i protagonisti di "L'età dell'innocenza"), ma forma come espressione di spiritualità, controllo, trascendenza. La figura del mandala che percorre il film è il simbolo più sontuoso ed evanescente di questo spirito formalizzato. E l'aggiustamento della prospettiva che scandisce il film è il segno più forte del percorso del protagonista.