Mi sono chiesto come sarebbe un Quarto potere di oggi. La domanda è nata quando stavo scrivendo e producendo il film Basquiat. Per preparare il lavoro ho intervistato alcuni dei collezionisti d’arte più importanti degli Stati Uniti, che sono tra gli uomini più ricchi del mondo. Non rimasi colpito dal modo in cui parlavano di Basquiat - per loro era più che altro una merce di scambio, quasi oggetto di speculazione finanziaria - ma dal fatto che la maggior parte di loro era infelice, nonostante le infinite possibilità che avevano. Nulla a che vedere con quella forza e quel calore che senti quando entri in contatto con i Navajo. Ironia della sorte, sembra quasi che le persone povere siano più felici.